Oggi ho aperto la bottiglia nuova di olio extravergine d’oliva e mentre ne versavo un pò nella pentola per cucinare il coniglietto (seguirà ricetta nei prossimi giorni) mi sono accorta che sul fondo erano presenti degli inquietanti pallini bianchi…
Premetto che sono abbastanza diffidente e schizzinosa già di mio normalmente, quindi potete figurarvi ora che sono incinta!
Insomma, prima di continuare ad usare l’olio (e prima di sbatterlo impulsivamente nella spazzatura!) ho cercato qualche spiegazione sul web. Ecco cosa ho scoperto.
Sul sito http://www.vezza.it/faq/ (azienda che produce svariati prodotti alimentari) viene spiegato piuttosto bene questo fenomeno, quindi riporto qui il testo in questione.
No, l’olio ha subìto uno sbalzo di temperatura (è gelato), ma la qualità è invariata. L’olio è composto da acidi grassi, se va sotto 5\6 gradi si scompone la parte di acidi grassi e non riesce più a riequilibrare le varie parti completamente anche quando la temperatura ritorna normale. Nella norma alla temperatura di 30° 35° si scioglie ma poi solidifica di nuovo, soprattutto se lo sbalzo di freddo è stato repentino e si è protratto a lungo. – Le tracce bianche che si formano nel vetro sono di acido palmitico e stearico che sono la parte “solida” dell’olio, se lo sbalzo di temperatura è rapido congela più rapidamente e se le bottiglie rimangono esposte a lungo sotto lo zero i “pallini” sono più resistenti e difficilmente si sciolgono del tutto. Ma l’olio anche in questo caso non varia le sue prerogative. Piu’ gela e più è buono. “
sei poi sopravvissuta?
Certo che sì! Scusa se rispondo solo adesso…dando l’idea di non esserlo (sopravvissuta)…Ahahah!